Bisessualità in Europa dopo l'Impero Romano.
La bifobia post cristianesimo cancella la bisessualità dalla Storia.
Con la diffusione delle religione monoteiste, in primis il cristianesimo, si è imposta una ferma e dura condanna dell’omosessualità, indipendentemente dal ruolo attivo o passivo svolto nell’ambito dei rapporti sessuali.
Nella Scandinavia medievale si ritrova una legge che vieta l’omosessualità ma nella letteratura dell’epoca le pratiche omosessuali tra gli uomini sono accettate per l’uomo attivo nei confronti degli schiavi, quindi è probabile che la legge sia stata poco applicata.
Tra i Celti è documentata la bisessualità e la pederastia.
In linea di massima possiamo dire che l’avvento del Cristianesimo ha portato gli storici del periodo medievale in poi a occultare le prove della bisessualità nei loro racconti dell’epoca e dei periodi precedenti.
Anche la presenza di una omofobia (più o meno celata) di alcuni storici moderni e contemporanei, ha contribuito a non far emergere la reale diffusione della bisessualità nella Storia.
Tuttavia, dalle vite di personaggi celebri, emerge abbastanza chiaramente che la bisessualità non è mai sparita dopo il cristianesimo e nonostante esso.
Sappiamo quindi che Riccardo I (cuor di Leone) in gioventù si innamorò perdutamente di Filippo II di Francia.
Giacomo I d’Inghilterra, regolarmente sposato, non nascondeva i suoi amanti maschi che ospitava presso la sua corte.
Lo stesso si può dire di Filippo di Francia, duca d'Orléans: sposato due volte ma noto per molteplici relazioni clandestine con uomini effeminati.
Anche Gastone d'Orléans, fratello di Luigi XIII, non si fece problemi ad avere relazioni sia etero che omosessuali.
In Italia un esempio di bisessualità è Leonardo da Vinci, nonostante lo si dipinga come omosessuale (bifobia) poiché è noto che oltre a intrattenere relazioni con giovani ragazzi, frequentava anche le prostitute.
Va ricordato che nell’Italia rinascimentale la sodomia era punita penalmente tuttavia, prima di prendere moglie, la maggior parte degli uomini era uso intrattenere rapporti omosessuali senza per questo considerarsi “omosessuali”. Rientrava nelle esperienze giovanili che terminavano, a punto, con il matrimonio.
Dunque le vite di personaggi storici ci dicono che la bisessualità, anche dopo il cristianesimo, è rimasto un orientamento sessuale/affettivo diffuso.