Pomosex Flag
Il termine è un composto delle parole sessualità+post+moderna e sta ad indicare tutte quelle persone che ritengono che oggi non sia più necessario né utile identificare gli orientamenti sessuali.
E’ stato usato per la prima volta dagli scrittori Carol Queen e Lawrence Schimel all’interno del loro libro del 1997 Pomosexuals: Challenging suppones about Gender and Sexuality.
La principale critica al movimento pomosex è che, sebbene siano contrari alle “definizioni” e alle “etichette”, se ne diano uno anche loro.
Il malinteso di fondo è credere che i pomosessuali siano contrari alle “etichette”/”definizioni” in se stesse.
In realtà i pomosessuali non sono contrari all’autodeterminazione delle persone, semplicemente ritengono che la distinzione tra i vari orientamenti non dovrebbe avere spazio nella società e non dovrebbe avere alcuna rilevanza politica in tema di diritti e garanzie.
La pomosessualità non è attinente al genere (chi sono?), ma unicamente all’orientamento sessuale (chi mi piace?).
L’idea dei pomosessuali non è eliminare il genere dalla società, piuttosto non vogliono che il loro orientamento sessuale venga “identificato” in base al genere delle persone verso cui provano attrazione sessuale/romantica.
La pomosessualità si oppone al pensiero binario: eterosessuale/omosessuale.
Anche la bisessualità, infatti, in qualche modo rientra nella binarietà poiché una persona bisessuale che sta in relazione con una persona del proprio sesso/genere ha una relazione “omosessuale”, mentre quando è in relazione con una persona del sesso/genere opposto è in una relazione eterosessuale.
Per una persona pomosessuale non esiste questa distinzione: due persone sono in relazione e basta. Senza alcuna definizione.
La bandiera che indica la pomosessualità è apparsa per la prima volta a una manifestazione del luglio 2016 e si caratterizza da strisce orizzontali dalle sfumature per lo più rosa e lilla, intervallate dal bianco.
