Bisessualità. Tendenza universale o indecisione?
Marzo è il mese del benessere bisessuale e in questo mese parleremo di questo orientamento sessuale/affettivo ancora oggi invisibilizzato.
Nel 2013 il Bisexual Resource Center, associazione che si occupa specificatamente delle persone bisessuali, ha istituito il mese di marzo come mese dedicato alla salute fisica, sessuale e psicologica delle persone bi+ (chiunque prova attrazione verso due o più generi, indipendentemente da come si dentifichi). Per questa occasione, nel mese di marzo, tratteremo di bisessualità nel nostro blog.
La bisessualità è un termine ombrello che identifica un orientamento sessuale/affettivo che comporta l'attrazione emozionale, romantica e/o sessuale verso entrambi i sessi, oppure verso più generi, con o senza preferenze.
E’ stata osservata in varie società umane lungo tutto il corso della storia registrata e nel resto del regno animale; non è pertanto caratteristica esclusiva dell'essere umano.
La bisessualità nel regno animale.
Osservato sia allo stato libero sia in cattività, il comportamento degli animali contraddice nettamente l'idea che i rapporti sessuali fra esseri dello stesso sesso siano una prerogativa degli esseri umani.
Sono circa 450 le specie animali nelle quali sono stati osservati comportamenti di questo genere. L'elevato numero di osservazioni scientifiche contrasta quindi con la definizione di questi rapporti come "contro natura", almeno se la si intende come definizione derivante da osservazioni naturalistiche.
Fatta l'ovvia premessa che non possono esistere specie esclusivamente omosessuali, a seconda delle specie varia la percentuale di soggetti eterosessuali esclusivi, bisessuali e omosessuali esclusivi.
Nel Macaco giapponese - fra ambedue i sessi- il 9% è omosessuale, il 56% bisessuale, il 35% eterosessuale. Nel Bonobo, una scimmia antropomorfa - fra ambedue i sessi - 0% omosessuali,100% bisessuali,0% eterosessuali.
Come si può osservare nel caso del bonobo, una scimmia antropomorfa con cui condividiamo il 96% del nostro patrimonio genetico, il comportamento bisessuale sembra essere l'unico praticato. Comportamenti bisessuali sono stati osservati anche in specie diversissime, come le ostriche, le farfalle, diversi uccelli e le giraffe
Nascita e significato del termine.
Come gli altri tre termini principali indicanti le possibili varianti di orientamento sessuale, ossia eterosessuale, omosessuale, e asessuale, anche la parola bisessuale è stata coniata e per la prima volta utilizzata nel corso del XIX secolo.
E' stato coniato nel 1809 da alcuni botanici, per descrivere le piante provviste di organi riproduttivi sia maschili sia femminili. Non è noto quando il termine sia stato applicato al contesto dell'orientamento sessuale.
La bisessualità non va confusa con la bi-curiosità, termine utilizzato per classificare una persona, solitamente eterosessuale o non sicura del proprio orientamento sessuale, curiosa o aperta a impegnarsi in attività sessuale con qualcuno il cui sesso sia diverso da quello dei propri soliti partner sessuali.
Il Manifesto Bisessuale (1997) specifica chiaramente che la bisessualità è includente delle persone trans (le quali non vanno viste come un genere a parte: una persona trans inoltre non è detto che si identifichi come donna o uomo per forza), e l'APA (American Psychological Association) usa la definizione "attrazione verso più di un genere o sesso", che compare anche nel Bisexuality Report.
A oggi vi è una versione aggiornata del Manifesto, pubblicata in Francia il 12 dicembre 2017 e tradotta in inglese il 26 novembre 2019, in onore del ventesimo anniversario della Bi'Cause: in questo manifesto è mostrata l'inclusione della pansessualità per la battaglia contro la discriminazione. Vi è scritto:
“Siamo attratti sessualmente e/o romanticamente da persone di tutte le identità di genere (bisessualità), o senza riguardo per la loro identità di genere (pansessualità), indipendentemente dal fatto che abbiamo pratiche sessuali o meno, e lo accettiamo e lo rivendichiamo.”
A partire da Freud, col suo lavoro sulla psicologia della sessualità umana, la questione se la bisessualità sia la tendenza generale dell'uomo si ritrova sia nella cultura popolare sia nella ricerca accademica.
Secondo il Journal of the American Medical Association «Gli esseri umani sono per natura psicologicamente bisessuali, vale a dire che hanno la capacità di amare persone di entrambi i sessi».
Una delle difficoltà nel quantificare con precisione l'entità della bisessualità all'interno della popolazione è che molti bisessuali, per vari motivi, si autodefiniscono o come eterosessuali o come omosessuali.
Infatti, quando viene chiesto direttamente tramite indagini statistiche, sono pochissime le persone che si considerano e si presentano come bisessuali; se invece vogliamo sapere chi ha provato un'attrazione amoroso-sessuale o si è impegnato in relazioni con persone di entrambi i sessi, ecco che si viene a ottenere una minoranza significativa (dal 43% al 46% degli intervistati, studi Hite e Kinsey) con certi casi in cui si raggiunge la maggioranza.
Vi sono pertanto molte più persone che provano attrazione per entrambi i sessi rispetto a chi si identifica come bisessuale.
La bisessualità, rispetto all'omosessualità, è un concetto meno presente nell'opinione comune, poiché solitamente il bisessuale non viene identificato con i comportamenti considerati tipici o cliché omosessuali, come l'effeminatezza nei maschi. Di conseguenza la persona bisessuale non è percepita come soggetto che si discosti significativamente dallo stereotipo maschile o femminile corrente, quindi per il senso comune, il bisessuale semplicemente "non esiste" o non appare (bifobia).
Come conseguenza di questa subcultura, la persona bisessuale rischia un doppio ostracismo, tanto da parte dell'ambiente eterosessuale quanto da quello omosessuale, che non lo riconosce in quanto tale o lo giudica un “omosessuale mascherato”, ovvero con tendenze latenti.
Dato che molti individui bisessuali non si sentono di appartenere né alla tipologia gay né al mondo eterosessuale, e tendono a mimetizzarsi in queste categorie, è stata creata negli anni una comunità politica bisessuale, che ha costituito una propria cultura e movimenti politici specifici.
Così come la comunità gay si è data come simbolo la bandiera arcobaleno, esiste anche la bandiera dell'orgoglio bisessuale. In ogni caso, forse proprio a causa di questa ambivalenza latente il "bisessuale" medio non si è mai trovato a interessarsi eccessivamente, da un punto di vista politico, alla difesa di uno stile di vita che comunque tende a vivere in un modo strettamente privato.
L'ILGA (International Lesbian and Gay Association) ha fissato per il 23 settembre la giornata mondiale dell'orgoglio bisessuale.