Le colonie fasciste per omosessuali.
L'omosessualità in Italia non è mai stata reato, eppure era punita. Richiesta di confino per omosessuale. Alla nascita del Regno d’Italia (1861) l’omosessualità era stata depenalizzata in quasi tutti gli stati della penisola (Sardegna esclusa) e nel codice Zanardelli (1889-1930) l’omosessualità non fu inserita tra i reati, esattamente come non fu inserita nemmeno nel codice fascista Rocco. Possiamo quindi dire che l’omosessualità in Italia è sempre stata “legale”, anche dopo l’avvento del fascismo. La ragione di fondo era che inserire l’omosessualità tra i reati significava riconoscerne l’esistenza, mentre il credo fascista prevedeva che l’uomo italico fosse troppo virile per poter essere omosessuale e che, l’omosessualità fosse un “vizio” dei popoli inglesi e tedeschi. Dunque l’omosessualità nel periodo fascista era ben lungi dall’essere riconosciuta e accolta quale normale orientamento sessuale, bensì era un “turpe vizio” che minava la moralità e l’ordine pubblico. Il 18 giug