René Crevel (1900 – 1935)
Il primo surrealista apertamente omosessuale.
All'età di quattordici anni, suo padre si suicidò impiccandosi e la madre,
donna severa e sadica, lo obbligò ad assistere al corpo penzolante del padre.
Una visione che lo ossessionò per tutta la vita.
René Crevel, tra i surrealisti della generazione tra le due guerre, è il solo ad aver affermato la propria omosessualità, sebbene poi in realtà fosse bisessuale, visto le relazioni avute anche con delle donne.
Fu tra i visitatori dell'Istituto per la ricerca sessuale.
I surrealisti usavano la scrittura in stato di trance e dipingevano ciò che emergeva dall'inconscio, proponevano ed attuavano una libertà sessuale (inconsueta per i loro tempi) e difendevano l'omosessualità.
Anche René Crevel, come altri surrealisti, si iscrisse al partito comunista francese e cercò sempre di conciliare la dottrina comunista con i temi surrealisti.
Gran parte del lavoro di Crevel tratta del suo coinvolgimento come comunista e del suo tumulto interiore per essere bisessuale.
Durante l'inverno 1923/1924 iniziò una storia d'amore con il pianista e pittore americano Eugene McCown, grazie al quale conobbe la bohémien chic.
Fu una storia d'amore tempestosa e fece da spunto per l'unica sua opera tradotta in italiano è il romanzo La morte difficile (1926), un romanzo in cui descrive il suo amante McCown come "Arthur Bruggle", un personaggio crudele e discutibile.
La pubblicazione pose fine alla loro storia d'amore, anche se rimasero "vicini" fino alla fine della sua vita.
Nel 1925 incontra Klaus Mann (che s'innamorò di lui perdutamente, ma senza essere ricambiato in pari misura), e soprattutto André Breton, il teorico del surrealismo che lo fece entrare nel suo movimento (1925).
Nel 1928, durante un breve soggiorno a Berlino, conosce Dorothea Sternheim (detta Mopsa), una scenografa e costumista tedesca, combattente della resistenza in Francia durante la seconda guerra mondiale, della quale si innamora, ma senza essere ricambiato.
Durante il primo "Congresso internazionale degli scrittori per la difesa della cultura" che si aprì a Parigi nel giugno 1935, ci fu un conflitto tra Breton e Ilya Ehrenburg (capofila della delegazione russa).
Ehrenburg in un opuscolo, tra le altre cose, accusava i surrealisti di pederastia. Breton, sentendosi insultato (come tutti i colleghi surrealisti), schiaffeggiò Ehrenburg per strada.
Questo fu causa dell'espulsione dei surrealisti dal Congresso.
Crevel trascorse un'intera giornata cercando di convincere gli altri delegati a far rientrare i surrealisti, ma non ebbe successo.
Stremato e avendo appreso di essere affetto da tubercolosi (malattia di cui erano morti sia la madre che un fratello), si suicidò la notte stessa del 18 giugno 1935 con il gas del fornello della cucina– esattamente come descrisse nel suo primo libro pubblicato (Il mio corpo e me - 1924) – poco prima del suo 35° compleanno.
In quel momento era in una relazione con una giovane e ricca ereditiera brasiliana.