Karl Heinrich Ulrichs (1825-1895). Il primo a dare un nome agli orientamenti sessuali.


Il primo coming out pubblico della Storia.

Ulrichs, sebbene poco conosciuto dalla comunità LGBTQ+, è stato il primo ad approcciarsi all'omosessualità con un metodo scientifico (riteneva che le radici dell'omosessualità fossero nella biologia) e fu il primo che chiese di depenalizzare l'omosessualità.
Ebbe la sua prima esperienza omosessuale a quattordici anni (con il proprio istruttore di equitazione).
Laureato in diritto e teologia nel 1846, tra il 1849 e il 1847  lavorò come consulente legale ufficiale presso la corte distrettuale di Hildesheim ma venne licenziato nel 1859 a causa della propria omosessualità.
Fu quindi il primo a subire pubblicamente una discriminazione sul lavoro per il proprio orientamento sessuale.
Nel 1862 Ulrichs fece coming out con la famiglia e gli amici e incominciò a scrivere dell'amore omosessuale utilizzando lo pseudonimo di Numa Numantius.
Fece il primo coming out pubblico della storia poiché iniziò presto a scrivere usando il proprio nome e i suoi scritti vennero vietati in tutta la Prussia.
Il 29 agosto 1867 divenne il primo gay dichiarato a parlare pubblicamente dei diritti omosessuali quando, a Monaco di Baviera, richiese al congresso dei giuristi tedeschi  una risoluzione che sollecitasse l'abrogazione delle leggi anti-omosessuali.
Le sue richieste vennero zittite dalle grida indignate dei presenti...una scena che probabilmente ricordava molto quella dell'affossamento del DDL Zan nel nostro Parlamento. Giusto con 154 anni di differenza.
Negli ultimi anni della sua vita Ulrichs scrisse:
«Fino al momento della mia morte guarderò con orgoglio indietro a quel giorno, 29 agosto del 1867, quando trovai il coraggio di lottare faccia a faccia contro lo spettro di un'antica idra irata che da tempo immemorabile stava iniettando veleno dentro di me e dentro gli uomini della mia stessa natura. Parecchi sono stati spinti al suicidio perché tutta la loro gioia di vivere era sciupata. Infatti, sono orgoglioso di aver trovato il coraggio di assestare a questa idra il colpo iniziale del pubblico disprezzo.»
Nel 1895 ottenne una laurea honoris causa presso l'Università di Napoli e poco dopo morì all'Aquila, dove si trova la sua tomba (cimitero monumentale).
E proprio all'Aquila è presente un centro di studi sociali per l'omosessualità a lui intitolato.
Nei suoi primi cinque saggi, parla dell'amore omosessuale come un amore naturale e proprio in questi saggi Ulrichs coniò per primo alcuni termini per descrivere i differenti orientamenti sessuali come Urning (gay), Urninds (lesbica), Uranodionings (bisessuale) e Zwitter (ermafrodito).
I termini in italiano vennero tradotti come "uranismo".
Ulrichs elaborò la tesi del terzo sesso, secondo cui i sessi umani non sono due, ma tre: maschile, femminile e intermedio.
L'uranista è l'appartenente a questo "terzo sesso", che mescola caratteristiche del sesso maschile e di quello femminile (si contrappone quindi a Karl-Maria Benkert era invece sostenitore del carattere "virile" del maschio omosessuale, ed ecco che quindi coniò un proprio neologismo: omosessualità).
In sostanza Ulrichs confondeva l'orientamento sessuale con l'identità sessuale e l'identità di genere.
Ma la tesi del "terzo sesso" fu importante perché per la prima volta nella Storia si tolse l’omosessualità dall’ambito della morale (come “vizio”), per essere inserito nell’ambito della biologia.
La teoria venne denominata da giuristi e neurologi ottocenteschi come la tesi dell’inversione sessuale.
La psicoanalisi, di contro, rifiutava a priori l'idea di una "causa organica" dell'omosessualità, come quella sottintesa in uranismo.
Ma la tesi del "terzo sesso" fu combattuta anche da altri militanti omosessuali, che non avevano dubbi sulla loro identità di genere, e di vedersi assimilati alle donne o ad un genere a parte, non ne volevano sapere. 
Da questa contrapposizione nasce la parola “omosessuale” creata da Karl-Maria Kertbeny.
Ciò non toglie che la tesi del "terzo sesso" fu molto utile alle lotte del movimento di liberazione omosessuale. Fu infatti ripresa e meglio strutturata dal medico Magnus Hirschfeld, fondatore del primo vero movimento omosessuale, sotto forma del concetto di condizione sessuale intermedia, che si appoggiava sugli studi relativamente agli ormoni sessuali come causa fisiologica (e quindi non punibile per legge, perché non dipendente dalla volontà del soggetto) dell'omosessualità
Tuttavia, già prima della seconda guerra mondiale, divenne evidente che gli ormoni sessuali determinano gli aspetti sessuali del corpo, ma non quelli della psiche e tanto meno l'orientamento sessuale (anche gli esperimenti compiuti dai nazisti nei lager sugli omosessuali giunsero alla medesima conclusione).
Così fin dal 1945 la tesi del "terzo sesso" fu sostituita dalla spiegazione di tipo psicoanalitico delle cause dell'omosessualità. 


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