Il terzo sesso o genere.
Riconoscimento legale del genere non-binario
BLU: Opzione non binaria/terzo genere disponibile solo come volontaria
GIALLO: Opzione volontaria solo per le persone caratterizzate da intersessualità
ARANCIO: Obbligatoria per alcuni intersessesuali nati e in opzione volontaria
ROSSO: Obbligatorio per alcuni intersessuali nati
GRIGIO: Opzione non binaria/terzo genere non legalmente riconosciuta o nessun dato
Il primo termine per indicare l'omosessualità e la non binarietà.
Il termine "terzo" è solitamente inteso come "altro", non significa quindi che i generi sono tre, infatti è una categoria presente anche in strutture sociali che riconoscono tre o più generi e si può utilizzare per indicare chi non si riconosce nel binarismo di genere.
Prima della rivoluzione sessuale degli anni 1960, non esisteva un vocabolario per identificare il "non-eterosessuale"; alcuni termini utilizzati fino a quel momento risalivano esattamente ad un secolo prima, tra questi termini vi era appunto il "terzo sesso".
La teoria del terzo sesso in Europa è stata elaborata per la prima volta da Karl Heinrich Ulrichs, inventore anche del termine "uranismo", nel 1860.
Secondo Ulrichs, i sessi umani non erano due, ma tre: maschile, femminile e intermedio. L'uranista era l'appartenente a questo "terzo sesso", che mescola caratteristiche del sesso maschile e di quello femminile, e che Ulrichs affermava essere stato trascurato dalla scienza fino a quel momento.
Il merito della teoria del terzo sesso è stato quello di approcciarsi all'omosessualità in chiave scientifica e non morale.
Questo approccio e questa teoria del terzo sesso sono poi stati elaborati ulteriormente dallo studioso tedesco di sessuologia Magnus Hirschfeld.
La tesi del terzo sesso, così come elaborata da Ulrichs fu invece fortemente avversata da Kertbeny, inventore del termine "omosessuale" che ebbe molto più successo di "urningo".
Questi primi attivisti e militanti del primo movimento omosessuale, descrivevano se stessi e tutti quelli che vivevano il desiderio omosessuale come persone di sesso "invertito" o "intermedio". A sostegno poi della piena accettazione sociale di tali "intermedi sessuali", citavano i precedenti rinvenibili nella letteratura greca classica occidentale oltre che nella letteratura sanscrita orientale.
Nell'impero tedesco di Guglielmo II di Germania i termini drittes Geschlecht ("terzo sesso") e Mannweib ("uomo-donna") erano anche usati per descrivere le femministe - sia dai loro oppositori che - a volte - dalle stesse interessate.
Nel romanzo del 1899 di Ernst von Wolzogen intitolato proprio Das dritte Geschlecht (Il terzo sesso), le femministe sono ritratte come "neuter" con caratteristiche femminili esterne accompagnate però da una psiche maschile altamente menomata.
Per gran parte del XX secolo il termine "terzo sesso" era un descrittore comune per omosessuali e anticonformisti di genere, fin quando negli anni '70 le militanti del femminismo hanno iniziato a segnalare una distinzione tra sesso biologico e genere socio/psicologico.
A partire dal mondo anglosassone si diffuse una crescente separazione dei concetti di orientamento sessuale e identità di genere, così il termine cadde sempre più in disuso nel movimento LGBT e nella stessa opinione pubblica in generale.
I teorici contemporanei degli studi di genere sostengono per lo più che un sistema di genere predefinito e predeterminato come binario non è né innato né universale.
Un ruolo di genere/sessuale che riconosca solo le due norme sociali (il maschio e la femmina) è stato quindi etichettato come "eteronormatività".
Sappiamo che il genere e la sua rappresentazione/accettazione può essere organizzato in una modalità differente in strutture culturali diverse.
In alcuni sistemi culturali non appartenenti alla convenzionale civiltà occidentale, il genere non è binario e si può pertanto "fluire" liberamente tra i suoi due poli maschile/femminile.
In queste culture chi non si identifica in un unico genere, per questioni legate alle credenze religiose locali, viene considerato in maniera estremamente positiva ed in molte culture orientali è persino riverito.
Nella cultura occidentale la situazione è diametralmente opposta: le persone che non si conformano agli ideali eteronormativi sono spesso considerate malate, disordinate o insufficientemente formate.
Si possono rinvenire inoltre innumerevoli altre culture in cui il terzo genere è visto come un "essere intermedio" piuttosto che come un "movimento" o "transizione" da un sesso convenzionale all'altro, da maschio a femmina o viceversa.
In vaste aree dell'Africa subsahariana una donna può essere riconosciuta come un "marito-donna" la quale gode pertanto di tutti i diritti e il privilegio assegnati agli uomini ed è di conseguenza pienamente accettata come tale, ma la cui femminilità - anche se non riconosciuta apertamente - non viene però neppure mai completamente cancellata.
Per gli indigeni Māhū delle Hawaii si tratta di uno stato intermedio tra uomo e donna, ovvero essere una "persona di sesso/genere indeterminato".
I Navajo-Dineh degli Stati Uniti sud-occidentali riconoscono ben quattro generi: la donna femminile, la donna mascolina, l'uomo effeminato e l'uomo mascolino.
Molti Paesi hanno adottato una normazione per riconoscere alle identità di genere non-binario o intersessuali alcuni diritti o per autorizzarne il riconoscimento all'anagrafe e nei documenti di identità:
Argentina
In Austria le persone intersessuali hanno diritto di ottenere una registrazione anagrafica “adeguata” alla loro identità sessuale
Australia
Bangladesh
Canada
Danimarca
In Germania, è possibile indicare nell'atto di nascita che la persona nata intersessuale è di sesso "diverso".
In India dal 2009 é riconosciuto il terzo sesso nelle liste elettorali e nei documenti di identità. Il 15 aprile 2014 la Corte Suprema ha riconosciuto un terzo genere, diverso dai generi femminile e maschile come destinatari di quote riservate nel lavoro e nell'educazione.
Islanda
Nepal
Nuova Zelanda: dal dicembre 2012, è disponibile l'opzione X "("indeterminato/non specificato" sui passaporti neozelandesi.
Paesi Bassi
Pakistan
Regno Unito
Stati Uniti
A Taiwan dal 2020 è stata aggiunta la possibilità di indicare "terzo genere" come opzione nei documenti di identità, compreso il passaporto.
Thailandia
Uruguay